Dalla teoria alla pratica: comprendere e applicare i livelli di conoscenza nella glottodidattica
Nel presente testo imparerai:
- i principali livelli di conoscenza della glottodidattica
- come strutturare una lezione ispirandosi a tali livelli di conoscenza
Prima di iniziare a scoprire i molteplici modi di insegnare una lingua, è necessario soffermarci sulle basi e conoscere i significati di termini che costituiscono i livelli di conoscenza, come: teoria, approcci, metodi, tecniche e materiali. Infatti, da un punto di vista della didattica per le scuole, la teoria si trova al vertice. Successivamente, troviamo la macro categoria degli approcci, che danno origine ai metodi. È importante sapere che ogni metodo ha una propria tecnica che testa la validità teorica di tutta la piramide, in chiave semplice e metaforica, come indicato nell’immagine sottostante. L’ultimo aspetto da prendere in considerazione riguarda l’aspetto dei materiali, che consentono la realizzazione pratica e tangibile di quanto affermato nei precedenti step teorici.
Teoria: La definizione di teoria, in generale, si relaziona alla formulazione logica e coerente di un insieme di definizioni, le quali interpretano, classificano e descrivono fenomeni di diversa matrice. Grazie a questa breve definizione, comprendiamo il motivo per il quale viene collocata la teoria al vertice della piramide, dalla quale si formeranno diversi approcci a sostegno di essa. Per quanto concerne la didattica, e di conseguenza la didattica delle lingue, questa è una scienza ibrida che possiede alcuni elementi delle scienze dure, come la matematica, la fisica e le discipline scientifiche, psicologiche e sociali, e altri elementi delle scienze molli, ovvero tutte quelle discipline come la filosofia, dove alcuni elementi possono cambiare nel tempo, grazie a nuove scoperte. Gli elementi delle scienze dure che si possono riscontrare nelle teorie dell’apprendimento sono le necessità primarie umane, come descritto nella teoria della motivazione di Maslow oppure la teoria cognitivista di Piaget, dove si sostiene che l’apprendimento avviene tramite un costante adattamento fra esperienza e pensiero.
Approccio: Dopo avere descritto e provato il motivo per il quale un fenomeno esiste, sotto alla voce teoria è possibile trovare l’approccio. Con questo termine definiamo una serie di elementi che sono a sostegno della teoria. Come da definizione, in ambito glottodidattico, l’approccio definisce l’insieme dei principi teorici e filosofici che guidano l’insegnamento di una lingua. Infatti, esso può prendere ulteriori nuove forme nel tempo, grazie alle scoperte teoriche, come si può approfondire con la storia della didattica delle lingue.
Metodo: Il metodo è la tesi che l’approccio porta con sé ed è l’ultimo livello di conoscenza teorico.
Grazie al metodo, si specifica sempre di più il tipo e la modalità di lezione che vogliamo svolgere, ispirandoci dall’approccio glottodidattico di riferimento.
Tecnica: Questo livello è pratico ed è utile a dimostrare alla comunità scientifica, in modo semplice e oggettivo, i precedenti livelli di conoscenza teorici. Per quanto riguarda la didattica delle lingue, come l’italiano per stranieri, il numero di tecniche classiche ammonta a circa una cinquantina, senza contare le nuove tecniche digitali, o glottotecnologie, che si sono evolute e che continuano ad evolversi rapidamente. Ogni tecnica didattica è utilizzabile per una o più fasi di una lezione. I benefici che l’insegnante può trarre da esse sono la praticità e la versatilità con la quale possono essere combinati in modo flessibile per strutturare lezioni coinvolgenti e accessibili, per fare una lezione facilmente comprensibile e divertente.
Materiali: I materiali sono quelli strumenti che ci aiutano a far sì che la nostra lezione sia più interattiva possibile. Esistono due tipi di materiali. I materiali didattici sono creati appositamente da esperti del settore della didattica delle lingue. Alcuni esempi sono libri, eserciziari, testi inventati dagli autori ai fini di apprendere la lingua. La seconda categoria appartiene ai cosiddetti materiali reali, o realia, provenienti da contesti reali, come articoli di giornale, video o conversazioni registrate ed espongono gli studenti a usi autentici della lingua, così come viene realmente parlata dai nativi. L'uso di materiali autentici può aumentare la motivazione degli studenti e fornire esempi concreti di uso della lingua in contesti reali. Comprendere e integrare questi livelli permette di creare un percorso didattico coerente e efficace, che va dalla teoria alla pratica, facilitando un apprendimento linguistico completo e significativo.
In poche parole, per cogliere il significato completo dei livelli di conoscenza è importante tenere in considerazione che tutto ciò che ci circonda, in quanto sono correlati all’evoluzione del pensiero scientifico e ai cambiamenti nella società , perché attraverso le nuove scoperte, non solo il pensiero scientifico progredisce, ma tutta la società inizia ad adottare nuovi modi di pensare e di vedere il mondo. Di conseguenza, come tutte le discipline, anche il mondo della didattica delle lingue segue il filone del progresso, adattandolo alla variante socioculturale più richiesta in un preciso momento storico.
Come struttura un insegnante di lingua italiana la propria lezione?
Dopo aver introdotto in termini generali i livelli di competenza linguistica, è importante procedere con un approfondimento specifico relativo alla didattica dell’italiano, focalizzandosi su una lezione particolarmente ricorrente nell’ambito dell’insegnamento rivolto a persone immigrate. Si tratta di un contesto che ho avuto modo di esplorare direttamente attraverso diversi laboratori linguistici. Un esempio autentico è rappresentato da una lezione di livello A2 del QCER, della durata di un’ora, incentrata su un tema estremamente utile per chi vive in Italia: fare la spesa.
Un primo elemento indispensabile per strutturare la lezione è il tempo a disposizione, in modo concentrare tutto nei tempi richiesti, ovvero un’ora. È inoltre fondamentale definire gli obiettivi specifici e le competenze linguistiche da attivare le competenze attivate. In questo caso, il lessico da insegnare è inerente ai prodotti nel supermercato, chiedere i prezzi degli alimenti con la forma di cortesia ed esprimere le quantità . Quindi, le strutture linguistiche si rifanno all’uso del “vorrei”, “quanto costa…?” e il partitivo (ne prendo una dozzina…).
È necessario stabilire se l’obiettivo principale sia il potenziamento della comprensione o della produzione linguistica: la comprensione o la produzione? In base a questa domanda fondamentale sceglieremo la giusta teoria a cui fare riferimento. Un esempio pratico, se il docente vuole favorire l’interazione, sceglierà una teoria comunicativa (Krashen, Vygotskij, Hymes…). In poche parole, la teoria corrisponde al “perché” o “per quale motivo” svolgo la lezione. Da qui in avanti, il perché sarà chiamato “focus linguistico di apprendimento” o semplicemente “focus”. Per questo, la teoria socio-costruttivista (Vygotskij) e teoria dell’interazione è utile nel momento in cui l’apprendimento linguistico avviene attraverso la mediazione sociale e l’interazione autentica tra i partecipanti, come nel caso di fare la spesa o altri contesti situazionali. Questo è dato dal fatto che la lingua è vista come strumento di comunicazione e non solo come sistema statico di apprendimento. Successivamente, l’ insegnante si appoggia alla scelta del giusto approccio, ovvero la filosofia didattica che l’insegnante decide di adottare durante le lezioni, in base al “focus” della lezione. I principali approcci odierni sono di tipo comunicativo, affettivo-umanistico, task-based, a seconda di cosa l’insegnante intende far raggiungere agli studenti. L’approccio con cui strutturo la lezione è ciò che userò per trasmettere dei concetti chiari e che soddisfino il fabbisogno degli studenti. L’approccio adatto, in base alla teoria scelta precedentemente, è di tipo comunicativo, dove l’obiettivo principale è usare la lingua per comunicare in situazioni quotidiane reali. L’insegnante favorisce la partecipazione attiva, la cooperazione e la negoziazione di significato.
Dopo l’approccio, il metodo è la strategia operativa che, secondo la teoria, il docente applica per tradurre sul luogo di lavoro l’approccio scelto in precedenza. Esistono due categorie di metodi: la prima è di matrice strutturata, come il metodo diretto o audio-orale, mentre il secondo tipo è flessibile, come il metodo situazionale, in cui gli alunni sono chiamati a immedesimarsi in una situazione reale, come fare la spesa e simili o il silent way, dove l’alunno ripete il solito concetto fino a quando non lo enuncia correttamente, con il consenso silenzioso (da qui “silent”) del docente. Per gli alunni che non hanno ancora un buon livello linguistico, la cosa migliore che gli consente di imparare i concetti in modo veloce è il cosiddetto “task-based”. Qui, gli studenti imparano la lingua realizzando un compito pratico, in questo caso simulare una conversazione al supermercato. L’input è fornito in modo naturale e contestualizzato, si dà spazio al significato prima della forma.
Le attività concrete sono la traduzione esatta delle tecniche glottodidattiche che, come accennato precedentemente, sono più di 50. Le domande che un insegnante si deve porre, per adottare la giusta tecnica sono: "quali tecniche uso per attuare il metodo?", "sono tecniche centrate sulla comunicazione, sulla riflessione grammaticale o sull’interazione?" e "quale fase della lezione sono? Principio (esempio fase della globalità ), svolgimento o fine (rinforzo)?"
Nel contesto della glottodidattica, le tecniche rappresentano l’anello pratico della catena teorica che parte dalla teoria e arriva fino alla scelta dei materiali. Alcune tecniche attualmente molto utilizzate nelle lezioni in presenza e online includono il role-play, il problem solving, i giochi linguistici, i giochi linguistici digitali (come quelli creati con Wordwall), le drammatizzazioni, il cloze, il cloze mirato, lo shadowing e il peer teaching.
Per l’attività di livello A2 incentrata sul tema "Fare la spesa", è possibile organizzare la lezione seguendo una sequenza di tecniche coerenti con le diverse fasi della lezione. La prima fase, Brainstorming (5 minuti), si apre con un’attività per attivare le conoscenze pregresse degli studenti. Il docente pone domande come: “Cosa comprate di solito al supermercato?”, “Quali reparti conoscete?”, stimolando così la partecipazione attiva e creando un contesto motivante. Dopo il brainstorming si presenta il lessico (Presentazione del lessico, 10 minuti). In questa fase si può utilizzare la tecnica del matching, attraverso schede illustrate con vocaboli relativi a frutta, verdura, reparti del supermercato e prezzi. L’obiettivo è introdurre il lessico chiave in modo visivo e interattivo. Successivamente, viene l’ ascolto mirato (10 minuti), dove si propone un audio autentico o semi-autentico di un dialogo tra cliente e commesso. L’attività è accompagnata da esercizi di comprensione (vero/falso, scelta multipla o completamento), per allenare la capacità di comprensione orale in un contesto realistico. Per assimilare la teoria, il role-play (15 minuti) quell'attività leggera, che consente agli studenti, di creare a coppie o in piccoli gruppi una simulazione di un dialogo al supermercato, utilizzando schede-ruolo, come cliente/commesso. Questa tecnica favorisce la produzione orale spontanea e l’uso contestualizzato del linguaggio appreso. Verso la fine della lezione, l’insegnante introduce la fase della riflessione grammaticale (10 minuti), dove viene proposto un focus esplicito su alcune strutture linguistiche chiave: “Vorrei…”, “Quanto costa…?”, “Ne prendo mezzo chilo…”. L’attività può prevedere esempi, completamenti guidati o mini esercizi per consolidare la forma. La parte conclusiva consiste nel feedback sulle attività svolte durante l'intera lezione e la correzione (10 minuti). Nello specifico, si conclude con un momento di feedback collettivo, in cui si rivedono insieme le attività svolte, si correggono eventuali errori e si risponde a domande di follow-up. L’obiettivo è rafforzare l’apprendimento e chiarire eventuali dubbi.
Questa sequenza dimostra come le tecniche glottodidattiche, scelte con consapevolezza in base agli obiettivi e alle fasi della lezione, possano rendere l’insegnamento più efficace, coinvolgente e centrato sulle reali esigenze comunicative degli studenti.
A seconda di quanto scelto precedentemente e del tema che sarà portato a lezione, i materiali, soprattutto in situazioni comunicative e trattanti temi comuni come il fare la spesa, sono indispensabili per immeggere gli alunni nel contesto ed aiutarli a imparare. Dunque, per quanto riguarda la simulazione al supermercato, gli scontrini, volantini, immagini reali, conversazioni autentiche registrate sono ideali per costruire una lezione di successo.
Strutturare la lezione seguendo i livelli della piramide glottodidattica aiuta l’insegnante a pianificare un percorso coerente, motivante e centrato sugli obiettivi reali dell’apprendente. Ogni livello della piramide glottodidattica non è fine a sé stesso, ma costituisce una guida operativa per scelte didattiche consapevoli ed efficaci, ma si traduce concretamente in scelte didattiche efficaci, favorendo un apprendimento più consapevole, integrato e significativo.
BIBLIOGRAFIA
- Balboni, P. E. Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse. UTET Università .
- Balboni, P. E. Tecniche glottodidattiche. UTET Libreria, Torino.
- Tecniche didattiche per la seconda lingua (Strategie e strumenti, anche in contesti CLIL), Marcel Danesi, Pierangela Diadori, Stefania Semplici, Carocci editore
- Insegnare l'italiano come seconda lingua, P. Diadori, M. Palermo, D. Troncarelli, Carocci editore
SITOGRAFIA
- Wikipedia – Approcci e metodi glottodidattici: https://it.wikipedia.org/wiki/Approcci_e_metodi_glottodidattici
- Itals – Approcci e metodi: https://www.itals.it/alias/approcci-e-metodi-della-glottodidattica
- Tesionline – Tesi di Giulia Mannocci: https://www.tesionline.it/tesi/autore/giulia-mannocci/58930
- Academia – Glottodidattica e tecniche per il mondo online: https://www.academia.edu/120980252/GLOTTODIDATTICA_E_TECNICHE_PER_IL_MONDO_ONLINE
Contenuto offerto da: Giulia Mannocci (proprietaria del medesimo sito)
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